mercoledì 24 giugno 2015

The Imitation Game

Candidato ad 8 premi Oscar, il film The Imitation Game narra la storia del matematico britannico Alan Turing che riesce a cambiare le sorti della Seconda Guerra Mondiale. E’ il 1939 quando egli viene assunto dai servizi segreti britannici per decifrare Enigma, la terrificante macchina che i tedeschi usavano per crittografare i messaggi. Nel 1942 Turing riesce a realizzare una macchina, chiamata Christopher e conosciuta anche come Ultra, in grado di decifrare in modo repentino ed efficiente i codici nazisti. In codesto modo gli Alleati hanno potuto attuare piani di salvataggio, riportando numerose vittorie, tra cui lo sbarco in Normandia, ma anche salvare molteplici vite. Il lavoro del genio inglese ha gettato le basi dell’informatica. Nonostante la sua genialità, Alan viene perseguitato dalle autorità britanniche e condannato alla castrazione chimica a causa della sua omosessualità, marchio che lo condurrà al suicidio all’età di 41 anni. Spettacolare e magistrale è l’interpretazione nelle vesti del protagonista di Benedict Cumberbatch, già noto per il ruolo principale nella serie “Sherlock”. Questo capolavoro non è una semplice rappresentazione cinematografica, ma un riscatto, un riconoscimento, che dovrebbe spingerci a cambiare i libri di storia che per decenni hanno nascosto la verità e ripudiato un vero e proprio talento. A distanza di 61 anni viene elargita ad Alan Turing, dalla regina Elisabetta II la grazia postuma. Dopo questo capolavoro cinematografico, tutti si ricorderanno il nome di un uomo che non è soltanto il padre dell’informatica ma anche un eroe che ha combattuto una guerra ancor più dura di quella che, in quel periodo nero e segnato dal sangue versato da una miriade di valorosi soldati, combattevano gli uomini nelle strade e in mezzo al mare. Turing lottava in una disperata contro il tempo che per tutti era considerata impossibile. Tutto ciò dovrebbe farci riflettere sugli errori commessi dai nostri predecessori. E’ davvero vergognoso che solamente otto anni fa, nel 2007, il governo inglese abbia avuto il coraggio di chiedere scusa ad un innocente che aveva dedicato tutta la sua vita alla scienza e quindi al bene comune. L’unica colpa di Alan Turing era di essere diverso. La sua morte deve essere d’esempio per le generazioni future e insegnare la diversità non è qualcosa di cui avere paura.

Gagliastri


Risultati immagini per the imitation game