lunedì 11 gennaio 2016

Una Nuova Crociata?

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Il 13 novembre 2015, Parigi, 130 persone vengono uccise da terroristi facenti parte dell’organizzazione ISIS, in 4 attacchi: al Teatro Bataclan, dove si svolgeva un concerto di una band rock americana, allo Stade de France dove si giocava l’amichevole tra Francia e Germania (anche con presenza di capi di Stato), ad un bistrot e ad un ristorante. Dopo l’iniziale inevitabile shock, le popolazioni di tutto il mondo hanno trovato una miriade di  modi per esprimere il proprio sdegno ed insieme la vicinanza al popolo francese con manifestazioni, iniziative e preghiere. Un pianista italiano, Davide Martello, la mattina del 14 novembre, trascina su un carretto a due ruote il suo pianoforte, si posiziona davanti al teatro Bataclan, il teatro della tragedia e comincia a suonare “Imagine” di John Lennon con il simbolo della pace disegnato sopra al pianoforte. La Tour Eiffel si spegne a lutto e in contrasto tutti i monumenti più importanti del mondo si illuminano con i colori  della bandiera francese, il blu, il bianco e il rosso. Anche sui social vi è molto movimento: subito appaiono un numero esorbitante di foto profilo con i colori della bandiera francese ed ognuno condivide la notizia e il proprio commento indignato contro questo atto orripilante; inizia a girare sul web e su tutti i social l’icona del simbolo della pace formata dal cerchio e dalla torre Eiffel con l’hashtag “#prayforParis”. Per la vittima italiana Valeria Solesin, funerale di stato laico, inno di Mameli e Marsigliese, in piazza San Marco a Venezia, sua città natale, a cui hanno partecipato il capo di Stato Mattarella e il presidente del consiglio Renzi, con tutti i cittadini veneziani e anche altri cittadini venuti a ricordare la ricercatrice vincitrice di una borsa di studio alla Sorbona. Insomma tutti, di qualsiasi nazionalità e religione, si sono riuniti facendosi forza, cercando di sconfiggere la paura di possibili attacchi. Forte sia il patriottismo francese, sia il grido di vergogna da parte della comunità musulmana, che alla manifestazione “Not in my name”, a Roma, hanno espresso la loro condanna per un’azione che nessuno approva, neanche il loro Dio. Molta più sicurezza dopo gli attacchi parigini, in tutte le principali città, soprattutto Roma la nostra capitale, a poco tempo dall’inizio del Giubileo. Il Papa condanna in un udienza in piazza San Pietro questi uomini, vittime del desiderio di potere e gloria dichiarando: "Il nostro Dio è Dio della pace, il suo santo nome non deve mai essere usato per giustificare l'odio e la violenza".
Gagliastri



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